IL SUO NOME, INDICATO PER LA PRIMA VOLTA NELL'ANNO 1008, DERIVA DAL MONASTERO BENEDETTINO DEDICATO ALLA «SANCTA TRINITAS» CHE SORGEVA SUL TERRITORIO DEL PAESE.
Trinità è strettamente legata a Sant’Albano Stura sino al 1412. Proprio in quell’anno
Ludovico Costa ottiene i diritti sul paese grazie agli Acaia di Fossano. Nel 1544, nell’ambito degli scontri tra le truppe di Francesco I e quelle di Carlo V, l’intero centro abitato di Trinità viene dato alle fiamme. Il ricordo di tale vicenda resta nell’appellativo
“brusatà”, storico soprannome dei trinitesi.
Sulla piazza centrale del paese si affacciano diversi edifici storici. Colpisce l’imponente
Chiesa della SS. Trinità con i suoi 21 metri di altezza, 22,5 di larghezza e 41 di lunghezza. Costruita in uno stile che sta tra quello barocco e il neoclassico, la chiesa nasce dal progetto dell’architetto doglianese
Giovanni Battista Borra e viene consacrata nel 1797. Domina la piazza da un piccolo poggio il campanile romanico, affiancato dal
Palazzo dei Conti Costa, recentemente restaurato e oggi struttura ricettiva di pregio (vai al sito:
www.dimoracastellodeiconti.com).
Nei pressi del campanile, sul lato sinistro della Piazza, si trova la
Confraternita di San Giovanni Evangelista (detta dei “Battuti Rossi”) che vanta al suo interno un dipinto di
Sebastiano Taricco, pittore cheraschese. Nel capoluogo e nelle sue frazioni sono disseminate numerose cappelle, molte delle quali possiedono affreschi di valore: San Rocco, San Giuseppe, San Sebastiano e quella curiosamente dedicata alla
Madonnina dei “Pruchè”, i parrucchieri, che si trova in Frazione San Giovanni.